Il Mito di Venere, armonia sulla terra
A Mantova ''Natura, Ombra e Bellezza''
Il progetto VENERE DIVINA. Armonia sulla terra prodotto e organizzato da Fondazione Palazzo Te e Museo Civico di Palazzo Te, indaga le origini del mito e la sua creazione, grazie al recupero cinquecentesco di leggende e di iconografie antiche. L’esposizione dedica parte del percorso alla diffusione del mito nelle corti europee, al legame della divinità con le acque, i giardini e i parchi, e con la bellezza delle donne dell’epoca.
L'idea è esplorare i diversi volti della dea che hanno popolato l’iconografia europea e italiana del Cinquecento, mostrandone le luci e le ombre, il fulgore e il furore. ''Venere. Natura, ombra e bellezza'' è a cura di Claudia Cieri Via.
Venere è mito, armonia e bellezza, nonchè la protagonista indiscussa di favole e narrazioni che hanno animato la letteratura e l’arte rinascimentale e barocca. Ma da dove nasce la forza di Venere? Da dove vengono i suoi poteri capaci, grazie ad Amore e Bellezza, di condizionare i desideri e le azioni degli uomini, di proteggere o tormentare innamorati umani e divini?
Una sezione viene dedicata anche ai “pericoli” di Venere e al legame di maghe e streghe con il culto della dea. Il progetto espositivo è a cura di Lissoni Associati, il progetto grafico è sviluppato da Lissoni Graphx. Il progetto si avvale di un comitato scientifico composto da Stefano Baia Curioni, Francesca Cappelletti, Claudia Cieri Via e Stefano L’Occaso, ed è stato ideato da Fondazione Palazzo Te per completare una riflessione sul femminile avviata nel 2018 con la mostra Tiziano/Gerhard Richter. Il Cielo sulla Terra e proseguita nel 2019 con Giulio Romano: Arte e Desiderio.
Come si ricorderà la prima tappa è stata rappresentata dalla mostra Il mito di Venere a Palazzo Te, che dal 21 marzo al 12 dicembre 2021. La seconda tappa è partita il 22 giugno 2021 con l’esposizione Tiziano. Venere che benda Amore, che fino al 5 settembre 2021 ha portato nelle sale del palazzo mantovano Venere che benda Amore, capolavoro assoluto di Tiziano conservato alla Galleria Borghese di Roma. La tela del maestro cadorino presenta Venere nell’atto di bendare il piccolo Eros appoggiato sul suo grembo, mentre un altro putto, probabilmente Anteros, osserva la scena con aria assorta. Un’opera che si inserisce perfettamente nel progetto e costituisce uno dei vertici della rappresentazione della divinità nel Cinquecento.
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