I Tiepolo di Villa Cordellina Lombardi
Ville venete: Montecchio Maggiore
(Corona Perer) - Le ville venete portarono in terraferma lo splendore dei 'Paroni de Venexia' ovvero i Signori della Serenissima. Villa Cordellina Lombardi a Montecchio Maggiore, nata come casa di villeggiatura, si concesse il lusso di essere affrescata nientemeno che dal Tiepolo, il maggior pittore del Settecento veneziano. E i suoi affreschi sono ancora lì, con tanto di firma: ''Gio.Batta.Tiepolo''.
La villa non è palladiana, ma è elegante come le dimore che ricevettero il tocco magico di Andrea Palladio. Villa Cordellina Lombardi, ha però una particolarità tutta sua: ampi terreni intorno a fare da quinta scenografica (non un vero e proprio giardino e nemmeno un parco alberato per esaltarne la visione prospettica, maestose barchesse che davano alloggio alle carrozze degli invitati, e poi un Salone nobile da far invidia alle ville consorelle, disseminate nel vicentino: gli affreschi.
E' qui infatti che il grande pittore e incisore veneziano, Gianbattista Tiepolo, realizza un ciclo pittorico che declina le influenze del Cinquecento classico caratteristiche di un tal Paolo Caliari, detto il Veronese.
Certamente il primo proprietario Carlo Cordellina Molin, avvocato di successo della Repubblica Serenissima di Venezia, sognava in grande. Incantato dalla bellezza del territorio vicentino compreso tra i colli Berici e i monti Lessini volle erigere qui la sua casa di villeggiatura. C'era però il problema dell'acqua. L'avvocato lo risolse incanalando le acque di una vicina sorgente collinare. In tal modo, si irrigarono i giardini e la campagna della proprietà. Ne beneficiò anche il paese di Montecchio che poteva finalmente attingere ad una vasca di uso pubblico.
I lavori della villa sulle fondamenta dell'antica casa ereditata dallo zio, iniziarono nel 1735. Ne fu incaricato l’architetto Giorgio Massari che ripropose le forme architettoniche utilizzate da Andrea Palladio, con un’interpretazione personale. Alla realizzazione della Villa collaborò anche Francesco Muttoni, architetto del Settecento Vicentino.
A opere ultimate la villa portava tutti i segni della a tradizione palladiana e la traccia più evidente sta nel pronao jonico della facciata.
E' facile immaginare all'ombra delle colonne il fruscio delle gonne delle dame, e ai piedi della scalinata l'arrivo di molte carrozze. La villa infatti non fu solo dimora, ma luogo di feste e incontro del melieu della società veneta del tempo.
Tiepolo arriva nel 1743 per accontentare il Signore che chiede di dare splendore alla sua dimora in particolare al salone d'onore della residenza, dove si tenevano sontuosi balli. In quell'anno il pittore era impegnato a Venezia, a Palazzo Pisani ad eseguire l'Apoteosi di Vettor Pisani e ad ascoltare i desideri di Francesco Algarotti sceso in laguna da Dresda per comprare dipinti, per conto del re di Sassonia Augusto III.
Gianbattista Tiepolo accontenta l'avvocato ed esegue, firmandolo, un ciclo ispirato a temi allegorici: il Trionfo della Virtù e della Nobiltà sull'Ignoranza, circondato da sei figure allegoriche a monocromo, la Famiglia di Dario dinanzi ad Alessandro e la Continenza di Scipione. Quasi una prova per l'affresco che l'anno dopo fece a Venezia a Villa Barbarigo, preziosa dimora veneziana del '500 (basti pensare che la facciata è a mosaico in vetro di Murano...), dove eseguì '' La Virtù e la Nobiltà che vincono l'Ignoranza''.
Il salone d’onore era una bomboniera raffinata. L’architetto Giorgio Massari per non interrompere le pareti sul lato più lungo, collocò le porte ai quattro angoli della sala. Sopra le quattro porte si pensò alle allegorie dei quattro Continenti. Montecchio diventava il centro del mondo.
Per ospitare i suoi molti ed illustri ospiti il Cordellina aveva fatto costruire un’ampia foresteria finemente decorata, al pari della casa padronale. E che ci fossero tante feste lo testimonia una lettera del Tiepolo ad un amico in cui afferma di essere di fatto 'bloccato' a Montecchio.
“Io son qui, non posso far nulla per la troppa foresteria che vi è…
Giuro che mi sarebbe più caro stare un giorno in compagnia Sua e parlare di pittura, che tutti li divertimenti di questa villa, che mi creda, non è pochi”.
Gli affreschi d’ispirazione neoclassica, furono ideati come quadri incastonati nelle pareti con finte colonne dipinte. Moderazione, Clemenza, Intelligenza, Nobiltà d’animo erano temi cari al Tiepolo che redilige un'arte laica e svincolata dai temi biblici.
“Il trionfo della Virtù e dell’Intelligenza sull’Errore” va sul soffitto, dove Virtù e Nobiltà si innalzano sulle nubi tra la gioia degli angioletti e lo squillo di tromba dell’Intelligenza mentre l’Errore precipita verso basso. Ad impreziosire il tutto sei piccoli affreschi monocromi che rappresentano la Poesia, la Pittura, la Giurisprudenza, l'Arte Militare, il Merito e il Consiglio.
foto C.Perer
Tiepolo attinse alle storia greca dipingendo “la famiglia di Dario ai piedi di Alessandro Magno” per esaltare la clemenza del condottiero che donava la libertà alla famiglia di Dario, sconfitta in battaglia. Al lato opposto una scena tratta dalla storia romana “La continenza di Scipione” dove si nota si nota la profonda influenza classica dell’artista Paolo Veronese. La firma dell’autore si scorge nettamente sotto il tallone di uno degli astanti.
Gli eredi non ebbero però altrettanto amore e nell'800 fecero diventare la Villa dapprima un collegio-convitto e poi in uno stabilimento per la nascente industria della seta.
Chi avrebbe mai immaginato che a inizio Novecento, il grande salone della Villa sarebbe stato trasformato in un allevamento di bachi da seta? Architettura e affreschi ne vennero ovviamente danneggiati.
Arriva il '900 e entra nella proprietà una casata importante: quella del conte Gaetano Marzotto che la rileva nel 1943 ma dieci anni dopo la cede a Vittorio Lombardi. Grazie a lui partono i restauri dell'edificio e dei giardini. Alla morte di questi arriva in mano pubblica (la Provincia di Vicenza) dalla vedova Lombardi, che cede Villa e Cappella con la clausola di destinare la proprietà ad eventi culturali.
L'Amministrazione Provinciale mantenne l'impegno avviando il restauro degli affreschi del Tiepolo e il rifacimento della Scuderia, recuperando gli annessi rustici.
Oggi la Villa è aperta e visitabile e, il salone d’onore è spesso destinato a manifestazioni culturali e congressuali alle quali conferisce uno scenario magico, a dir poco.
Corona Perer
novembre 2024
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orari e info: villa.cordellina@provincia.vicenza.it
www.provincia.vicenza.it/villa-cordellina-lombardi
Autore: Corona Perer
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