Vini Piwi, cosa sono?
A San Michele All'Adige la rassegna sulle uve tolleranti alle patologie fungine
(13 novembre 2024) Al via la quarta edizione della Rassegna nazionale dei vini PIWI. Oggi e domani alla Fondazione Edmund Mach la commissione composta da trenta esperti degusta e valuta le 148 etichette in gara.
Protagonisti della rassegna, che si è guadagnata un posto di rilievo nel panorama delle manifestazioni nazionali a carattere enologico, sono i vini "resistenti" ovvero i vini prodotti con almeno il 95 per cento di uve provenienti da varietà PIWI (PilzWiderstandsfähig).
Grande l'adesione da parte del mondo vitivinicolo italiano come confermano i numeri di questa quarta edizione:148 etichette!
Le viti di varietà PIWI sono state selezionate per avere dei caratteri di resistenza naturali alle principali malattie fungine, richiedendo perciò un numero ridotto di interventi fitosanitari.
Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende 36 varietà PIWI e la superficie coltivata con queste varietà supera alcune migliaia di ettari; in Veneto si trova la superficie più ampia, poi in Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Abruzzo, Emilia e Marche, Piemonte, Lazio e Campania.
I vini PIWI sono prodotti con uve tolleranti alle patologie fungine. E quindi richiedono un numero ridotto di interventi fitosanitari. Hanno almeno il 95 per cento di uve provenienti da varietà PilzWiderstandsfähig, ovvero vitigni innovativi e sostenibili in grado di offrire tolleranza alle malattie come oidio e peronospora. Ciò significa ridurre sensibilmente l'uso degli agrofarmaci.
Cosa sono i Piwi
I vini da varietà PIWI sono dunque ottenuti da uve prodotte da piante che sono state selezionate per avere dei caratteri di resistenza alle principali malattie delle viti, perciò richiedono un numero ridotto di interventi fitosanitari.
Anche se a livello europeo queste varietà sono state ammesse nelle diverse dop, in Italia ci sono diverse regioni nelle quali la coltivazione delle uve PIWI non è stata ancora autorizzata, nemmeno per produrre vino generico o IGT.
Il Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende 36 varietà PIWI e la superficie coltivata con queste varietà supera alcune migliaia di ettari; in Veneto si trova il numero più elevato di superfici coltivate a uve PIWI ed alcuni ettari si trovano in Emilia e Marche, Lazio e Piemonte ultime regioni ad autorizzare la coltivazione di queste varietà nelle loro superficie viticola.
I 110 vini provenienti da uve "resistenti" sono stati prodotti con almeno il 95 per cento di uve provenienti da varietà PIWI (PilzWiderstandsfähig) sono stati valutati nelle giornate dell'8 e 9 novembre da una commissione composta da 30 commissari.
I vini hanno partecipato nelle seguenti categorie: rossi, bianchi, orange, metodo classico, metodo charmat, frizzanti e passiti, e sono stati attentamente valutati da una commissione composta da enologi, enotecnici, giornalisti, sommelier e ricercatori afferenti al mondo agroalimentare, coadiuvati dagli studenti del corso enotecnico in tutte le operazioni della rassegna.
Anche se a livello europeo queste varietà sono state ammesse nelle diverse dop, in Italia ci sono diverse regioni nelle quali la coltivazione delle uve PIWI non è stata ancora autorizzata, nemmeno per produrre vino generico o IGT.
Il Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende 36 varietà PIWI e la superficie coltivata con queste varietà supera alcune migliaia di ettari. In Veneto si trova il numero più elevato di superfici coltivate a uve PIWI ed alcuni ettari si trovano in Emilia e Marche, Lazio e Piemonte ultime regioni ad autorizzare la coltivazione di queste varietà nelle loro superficie viticola.
Con questo evento la FEM ha inteso valorizzare anche le attività di ricerca e sperimentazione sulle varietà tolleranti, che hanno portato ad iscrivere nel Registro nazionale delle varietà di vite quattro nuove selezioni provenienti dall’attività di miglioramento genetico, grazie alla collaborazione del consorzio CIVIT: Termantis, Nermantis, Charvir e Valnosia. Di recente tramite il progetto VEVIR queste varietà sono risultate ottimali per la coltivazione in Trentino accanto a Solaris, Souvignier gris, Bronner, Palma, Johanniter e Pinot Regina.
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