No alla Violenza anche dalle Miss
Non basta testimoniare, occorre investire in educazione
di Gloria Canestrini* - Per il 25 novembre, giornata contro la violenza sulle donne, ci sono molti appuntamenti, conferenze, incontri organizzati a tema. A volte, sembra di assistere a una passerella un po’ mondana, tra personalità politiche, giornaliste, autrici, che gratifica certamente chi la compie ma può lasciare l’amaro in bocca a chi subisce in concreto ( e spesso in silenzio) le varie forme assunte dalla violenza ( domestica,molestie nei luoghi di lavoro, on line, insulti d’odio, stupri, stalking, ma anche degradazione dell’immagine femminile nei media e nella pubblicità) o chi addirittura piange una congiunta assassinata ( i femminicidi rappresentano circa il 40% di tutti gli omicidi commessi in Italia).
Insomma, l’attenzione collettiva sembra risolversi in una giornata o, al massimo, a ridosso della commemorazione, con un turbinìo di interventi e di iniziative più o meno istituzionali. Eppure le linee concrete di intervento contro un fenomeno odioso da eradicare prima possibile, quale la violenza sistematica cui sono sottoposte le donne ( almeno un’italiana si tre ha subito molestie, dicono le statistiche), sono già state tracciate da tempo.
I Centri antiviolenza, quando funzionano, sono efficacissimi nel sostenere le donne in difficoltà, e dovrebbero essere presenti, secondo programma, in tutte le città italiane. Il numero verde gratuito operativo 24 ore su 24 ha dato ottimi risultati, all’inizio, così come l’attivazione della convenzione con le Procure per ricevere, orientare, ascoltare le vittime e dare loro assistenza legale. Allora, tutto a posto? Nemmeno per idea!
I Centri antiviolenza su scala nazionale sono di nuovo senza soldi: solo il 2% dei fondi è arrivato a destinazione. Le convenzioni con le Procure, idem. Manca il personale. Lo sportello nazionale con numero verde langue. Nessuno informa, nessuna ne viene informata. Per questo mi sembra molto utile l’iniziativa promossa da Patrizia Mirigliani, l’organizzatrice di Miss Italia, che ha voluto unire alle serate di presentazione delle bellezze in concorso un momento informativo per rendere noto il numero verde cui rivolgersi in caso di violenza.
A partire dal 2016, in collaborazione con il Codacons, i presidenti regionali, tutti avvocati, di questa Associazione nazionale, hanno seguito per circa un mese ogni estate, il calendario di serate di Miss Italia nei rispettivi territori. Il successo dell’iniziativa è stato chiaro fin da subito: anche in Trentino Alto Adige le piazze, sempre gremite per il concorso di bellezza, hanno fatto da efficace cassa di risonanza per lo sportello di assistenza contro la violenza.
Le stesse Miss, oggi quasi tutte studentesse, molte della facoltà di Giurisprudenza, hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa, facendosi a loro volta promotrici e parte attiva della campagna.
* Gloria Canestrini è Avvocato
attivista politica e scrittrice
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