L'antica Salina di Cervia
Il suo oro bianco è un sale integrale con il quale si fa anche ...la birra al sale
(Cervia, Corona Perer) - Un ambiente unico ed estremo, dai colori magici, ancor più suggestivo se lo si visita nella nebbia del mattino, quando i camminamenti sembrano inoltrarsi nell'infinito. Di origini antichissime, probabilmente etrusche, la Salina di Cervia fa parte del parco regionale del Delta del Po.
Si trova a 1600 m dal mare ed è estesa per 827 ettari, con un perimetro di 14 km e una rete interna di canali per oltre 46 km. L'intera superficie è suddivisa in due zone una per la evaporazione e una per la raccolta del sale.
Visitarla la Salina di Cervia nella luce ovattata dalla nebbia del mattino e nel silenzio di una navigazione lenta tra le canne e la fauna della palude, è autentica poesia.
foto: corona perer_giornalesentire.it
Di origine naturale, la Salina fu perfezionata dall'uomo che ha saputo sfruttare al meglio il processo naturale di evaporazione dell'acqua per produrre sale in elevate quantità. Oggi è un sito di grande importanza naturalistica che ospita numerose specie animali e vegetali adattate a sopravvivere in condizioni di elevata salinità e per questo è riconosciuta come zona umida di importanza internazionale e riserva naturale di popolamento animale.
Questo ambiente di elevato interesse naturalistico e paesaggistico è anche una pagina di storia del nostro paese. Il sale era una ricchezza e quindi quest'area fu economicamente importante per chi la governava. Una ricchezza che venne subito notata dai Papi.
L'attuale Cervia si trova a qualche chilometro più ad est da quest'area dove un tempo si viveva. C'era anche un piccolo ospedale, una caserma, un macello, un teatro. Venne del tutto riedificata per risanare la Cervia antica che sorgeva al centro delle Saline.
Nel 1697 venne spostata e riedificata con i Magazzini del Sale e le abitazioni per le oltre 150 famiglie di Salinari, categoria che godeva di grande rispetto.
Ogni famiglia gestiva la propria piccola salina poi le 144 Saline vennero unite creando un unico grande bacino, ed è per questo motivo è più corretto parlare di “Salina di Cervia” il cui nome probabilmente deriva da ''acervus'' che vuol dire accumulo e probabilmente si riferiva ai mucchi di sale. E una cerva è il simbolo della città.
All'ombra della Torre di San Michele, negli antichi Magazzini del Sale ha trovato sede il MUSA, il Museo del Sale.
La storia della città di Cervia è da sempre legata al suo oro bianco: oltre a essere importante per conservare gli elementi veniva utilizzato per la concia delle pelli per la lavorazione di vetri e ceramiche e per uso medicinale. È igienico e proprio per questa attività azione conservativa e purificatrice era collegato al sale anche un valore magico e rituale, che portò al suo impiego nella liturgia del battesimo.
Il sale di Cervia è definito dolce per la limitata presenza di Sali Amari come i solfati di magnesio calcio potassio e cloruro di magnesio. E' un sale marino integrale, raccolto con metodo tradizionale. La composizione del sale della Salina Camillone, la salina artigianale lavorata dai volontari del Gruppo Culturale Civiltà Salinara, vede in 10o grammi di prodotto la presenza di: Cloruro di sodio, Solfati, Calcio, Iodio, Magnesio, Zinco, Rame, Ferro
La Salina Camillone è tuttora in funzione. Grazie all'attività del Gruppo Culturale Civiltà Salinara si produce annualmente circa 800 quintali di sale di qualità elevata si tratta di un museo all'aria aperta unico in Italia in cui si possono vedere le barche di ferro utilizzate per trasportare il sale lungo i canali e anche le postazioni di sicurezza.
La campagna salifera ha inizio alla fine dell'inverno con lo svuotamento dei bacini delle acque piovane accumulate nei mesi freddi a inizio aprile quando i parametri rilevano che è particolarmente elevata la concentrazione salina: l'acqua viene quindi immessa dal mare, o con pompaggio o per alta marea, e inizia il suo giro lungo, partendo dalle vasche di evaporazione e passando da una zona all'altra acquisendo una salinità che è 8 volte quella del mare.
Sono numerose le specie animali e vegetali che si sono adattate a sopravvivere in queste condizioni estreme caratterizzate da un elevato livello di salinità: queste specie si chiamano ''alofile'' del Greco halos (sale) e file (amico). Tra le piante c'è la salicornia che viene utilizzata per la produzione di sale aromatizzato e gli chef oggi la usano anche per decorare piatti e aromatizzarli. C'è una specie di limone che mantiene fiori anche molti anni dopo essere stato reciso, ci sono alberi di Tamerici, prugnolo e olivello.
Naturalmente il numero di pesci in questo luogo è limitato, la salinità è molto alta, ma non sono assente e tra i pesci più resistenti c'è il ''nono'' un piccolo pesce striato e non commestibile che se ne sta nei bacini di prima evaporazione svolgendo un ruolo importante per mantenere l'ecosistema.
L' Artemia salina un piccolo e rossastro crostaceo di pochi millimetri ma molto importante per la produzione del sale, perché si nutre di alghe e detriti rendendo limpida l'acqua delle vasche e favorendo l'evaporazione. Ma questo piccolo crostaceo chiama anche molti uccelli soprattutto il fenicottero, che mangiandolo tinge il suo piumaggio di rosa.
foto: www.salinadicervia.it
Nel corso dell'anno oltre 70 specie differenti di uccelli trovano in questo territorio le condizioni giuste per alimentarsi nidificare e sostare: ci sono piccoli trampolieri che si nutrono di invertebrati, arriva qu anche il pregiato ''cavaliere d'Italia'' molto raro, la gazzetta, l'airone bianco e quello cinerino e poi anatre, gabbiani e diverse esemplari di fenicottero.
Per questo motivo l'area ha vissuto in questi anni del turismo scolastico. Al centro visite c'è anche un negozio dove acquistare questo prezioso sale (che è alla base anche dell'attività termale di Cervia) e anche prodotti originalissimi: oltre ai saponi e ai prodotti di bellezza a base di sale, c'è il cioccolato al sale e la birra al sale: buonissima. Non dimenticate di assaggiarla se metterete in agenda una visita.
progetto Adripromtour
INTERREG Italia-Croazia 2014-2020
Autore: Corona Perer
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